Le lesioni del midollo possono essere classificate in base al sito in cui si sviluppano, distinguendosi in:
- Extradurali, quando la lesione schiaccia la meninge;
- Intradurali, quando la lesione si trova all’interno del sacco meningeo;
- Intramidollari, cioè nascere dalle strutture nervose e quindi all’interno del midollo spinale.
Tali lesioni sono solitamente di natura benigna, però possono crescere lentamente e diventare maligne per i disturbi invalidanti a cui possono dare origine. I pazienti solitamente associano queste lesioni ad operazioni chirurgiche particolarmente rischiose perché impongono di intervenire in aree molto delicate, tendendo a rinviare il momento dell’intervento. Tuttavia, con il passare del tempo, le lesioni possono crescere molto creando sofferenza alle strutture nervose che comprimono rendendo l’asportazione più difficile e più lunghi i tempi di recupero.
Grazie all’evoluzione della tecnologia e all’esperienza clinica, oggi è possibile affrontare in modo più sicuro le lesioni midollari, non solo perché la tecnica al microscopio permette di essere molto precisi nella rimozione, ma anche perché, grazie a strumenti molto sofisticati, durante l’intervento è possibile monitorare l’attività dei nervi e del midollo.
Lo dimostra il caso di una giovane paziente del nostro centro di neurochirurgia che si è sottoposta con successo ad un intervento di rimozione di tumore intramidollare.
Storia clinica e percorso diagnostico del paziente
La paziente è una giovane che riferisce una progressiva difficoltà nella deambulazione e dolore agli arti inferiori, con particolare alterazione della sensibilità a livello perineale e iniziale disturbo della minzione (non arriva ad un completo svuotamento della vescica, con un ristagno delle urine e cistiti ricorrenti).
In una prima fase la paziente sottovaluta i sintomi riferiti poi, quando il disturbo si aggrava, si sottopone ad accertamenti, tra cui una risonanza magnetica del tratto dorso lombare, prima senza mezzo di contrasto, poi con contrasto. Quest’ultima evidenzia una lesione intradurale.
La diagnosi e il trattamento chirurgico proposto
La paziente, giustamente preoccupata nel dover affrontare un intervento chirurgico, alla fine si affida al nostro centro di neurochirurgia, sottoponendosi a ulteriori esami diagnostici che evidenziano una lesione che interessa la cauda equina (cioè la parte più terminale del midollo spinale) con una diagnosi definitiva di un neurinoma, ossia un tumore intramidollare benigno nato da un nervo della cauda.
La paziente si affida al Dottor Sacchelli per un intervento di rimozione del tumore intramidollare eseguito con l’ausilio delle più moderne tecnologie del settore. Grazie ad un monitoraggio neurofisiologico e all’utilizzo dell’ecografo intraoperatorio, l’intervento proposto ha permesso di verificare sempre i limiti e le estensioni delle lesioni e del tessuto sano e, quindi, di rimuovere il tumore senza creare danni. In questo modo è possibile recuperare anche quadri molto complessi.
Inoltre, trattandosi di tumori benigni, una volta rimossi totalmente il paziente può ritenersi guarito e la possibilità di una ricrescita è molto remota. Dopo l’intervento, la nostra paziente ha recuperato in tempi rapidi, senza più riscontrare dolore o difficoltà nel camminare. Dopo qualche mese, anche i disturbi alla vescica sono spariti.
La paziente è stata dimessa dopo soli 2 giorni dall’intervento, e non ha mai più riscontrato questo tipo di disturbo.