Timoferi Benkovich – Dr. Sacchelli


Per la sezione “Cura per lo Sportivo, oggi intervistiamo Timoferi Benkovich, un prestante schiacciatore delle giovanili della Lokomotiv Novosibirsk, che si è sottoposto ad un intervento di posizionamento di protesi dinamica (DIAM) presso il nostro centro.

Ciao Timoferi, come stai? Com’è andata la stagione?

Buon pomeriggio, bene, grazie. La stagione non è stata facile, nonostante praticamente non abbia mai giocato. La Coppa della Lega giovanile è alle porte: l’obiettivo è sicuramente la vincita del campionato. Sono emozionato perché sarà la mia prima presenza nel campionato giovanile.

Da quanto sei tornato ad allenarti? È stata una convalescenza lunga?

Mi alleno da circa un mese e mezzo e al momento non accuso nessun fastidio, cosa di cui sono davvero felice. Il recupero non è stato facile né veloce; per circa 6 mesi ho lavorato, lavorato e ancora lavorato. Fortunatamente sono stato seguito, aiutato e supportato da uno staff medico veramente eccezionale: Massimo Di Vetta, il fisioterapista della Superlega, e il mio Dottore delle giovanili, Rustam Ismailov. Anche Alexander Kostrubov ha dato un contributo significativo, spiegandomi tutti gli esercizi per rafforzare i muscoli. Sono molto grato a tutti loro per il lavoro svolto.

Torniamo un po’ indietro nel tempo: quando hai iniziato ad accusare i primi sintomi e soprattutto quali erano?

A 16 anni, ho sentito una forte fitta nella parte bassa della schiena dopo l’allenamento, ma non le ho dato importanza, credendo fosse dovuto ai pesanti allenamenti. A volte avevo la sensazione di essere come bloccato in fase di attacco, ma anche in questo caso non mi soffermavo sul problema, continuando a giocare.

Solo la scorsa estate, quando sono andato in ritiro con la squadra, siamo riusciti ad individuare il mio problema: da quel momento lo Staff medico ha subito iniziato a cercare una soluzione. 

Ti sei sottoposto ad altri trattamenti prima di recarti nel nostro centro?

Non mi sono sottoposto a nessun trattamento, ero un normale atleta-studente delle scuole superiori. Inoltre, ci è stato consigliato subito il vostro centro, visto che avevate già operato i giocatori della Lokomotiv.

Perché ti sei sottoposto ad un intervento così giovane? Cosa ti ha spinto ad accettare il trattamento chirurgico proposto dal Dottor Sacchelli?

Non avevo praticamente scelta: la pallavolo per me è vita e l’idea di non poter giocare mi toglieva il respiro. È il mio sogno nel cassetto da sempre, non mi sarei fatto fermare da un problema fisico. Da questo punto di vista, devo un ringraziamento speciale ai miei genitori, che hanno accettato la mia decisione supportandomi in ogni momento.

Oggi mi sento benissimo, mi alleno al massimo sotto la supervisione di 4-5 persone. Ho degli obiettivi per questa e per la prossima stagione: per questo sto lavorando molto sulle mie lacune.

Ti ringraziamo per il tuo tempo e ti facciamo i migliori auguri per la tua carriera!